Titolo: Internazionalismo pratico. Alcune tesi
Autore: Alfredo M. Bonanno
Serie sesta – anno 1988 – numero 62 – pagine 1-4
Finite le illusioni "guevariste" degli anni Settanta, per altro dagli anarchici considerate sempre con non pochi sospetti, cosa è rimasto al loro posto che non sia semplice dissenso e denuncia?
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Titolo: Chi sono gli Azeri?
Autore: V. Sanine
Serie sesta – anno 1988 – numero 62 – pagine 5-9
Venuti alla ribalta negli ultimi tempi a seguito dei progrom scatenati contro gli Armeni, gli Azeri mantengono costante una cosa soltanto: sono assolutamente o quasi sconosciuti alla maggior parte degli occidentali, compagni compresi.
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Titolo: Alcune note sulla misoginia
Autore: Dominique Fauquet
Serie sesta – anno 1988 – numero 62 – pagine 10-17
Nella maggior parte dei casi la vera misoginia non è quella che si manifesta con le solite espressioni di disprezzo verso le donne, ma quella che pur ammantandosi di gesuitico riserbo, nella sostanza, isola le donne negando loro l’effettiva realtà di individui totali, di individui "unici".
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Titolo: Il problema del suicidio tra tabù e processo di liberazione
Autore: Collettivo redazionale "Pantagruel" [Alfredo M. Bonanno]
Serie sesta – anno 1988 – numero 62 – pagine 18-27
Il sequestro del libro: Suicidio, modo d’uso, di Claude Guillon e Yves le Bonniec, tradotto in italiano dalle edizioni Nautilus di Torino, ha riproposto il problema del suicidio.
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Titolo: Nota introduttiva al libro: Suicidio, modo d’uso, di Claude Guillon e Yves le Bonniec
Autore: Edizioni "Nautilus"
Serie sesta – anno 1988 – numero 62 – pagine 27-29
Pensare il suicidio in modo positivo è predisporsi alla pratica quotidiana della libertà.
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Titolo: Introduzione degli autori del libro: Suicidio, modo d’uso
Autore: Claude Guillon e Yves le Bonniec
Serie sesta – anno 1988 – numero 62 – pagine 29-34
Morire è anche un diritto per ogni individuo. L’esercizio di questo diritto da parte di questo o di quello può riempirci di dolore, ma è un’altra questione. Conta solo la via prescelta, l’unica praticabile: quella dell’estrema libertà.
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Titolo: Je me suiciderais parce que je suis libre
Autore: Ernest Cœurderoy
Serie sesta – anno 1988 – numero 62 – pagine 34-42
Dal libro: Jours d’exil, Paris 1911, vol. III.
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Titolo: Rock against nomenklatura
Autore: * [Non registrato]
Serie sesta – anno 1988 – numero 62 – pagine I-VIII
Sin dall’inizio del 1987, la stampa occidentale ha parlato con molta regolarità dell’esistenza di complessi rock in Unione Sovietica. Si è molto dilungata sull’atmosfera dei concerti, sul numero dei fan, sui rocker tossicomani dal look selvaggio. Alcuni hanno sostenuto che si tratta di un fenomeno molto circoscritto, altri che la musica è mediocre. Generalmente si commentano gli aspetti più visibili di una "cultura rock": punx che ostentano creste voluminose, metallari dai giubotti chiodati, hippie sprofondati nei passaggi sotterranei per pedoni. Comunque, a parte il colore degli articoli della stampa occidentale, è evidente che qualcosa è cambiato in questo paese, almeno a Mosca e a Leningrado.
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Titolo: Israele diventa quello che ha sempre odiato di più
Autore: Akiva Orr
Serie sesta – anno 1988 – numero 62 – pagine 43-45
Cosa c’è dietro la determinazione israeliana a continuare l’occupazione dei territori palestinesi occupati? Perché questa cecità a qualsiasi costo? Non ci sono veri e propri motivi di sicurezza, contrariamente a quanto viene sbandierato dalla propaganda sionista, ma soltanto, o comunque principalmente, motivi legati alle matrici nazionaliste dell’ebraismo.
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Titolo: La città europea come territorio della lotta
Autore: "Encyclopédie des nuisances"
Serie sesta – anno 1988 – numero 62 – pagine 46-56
La volontà di distruggere ciò che esiste, di finirla con la pesantezza insopportabile della storia, può animare l’azione della classe al potere che si sforza di cancellare le tracce della sua origine per ritardare l’ora della sua agonia.